Avevo 15 anni quando presi in mano il mio primo libro di astrologia e non so perché (o, almeno, non lo sapevo allora) ma sentivo una grande forza fascinosa che mi conduceva verso quel mondo; tant’è che chi mi ha guardato il “cielo” mi ha detto che sono nato per fare questo mestiere, che rappresenta, per me, una vera e propria missione, croce e delizia che mi tramando da vite passate.
Sì, perché io e l’astrologia non ci siamo conosciuti ma semplicemente ritrovati. Da piccolo molto piccolo, di sera, guardavo la Luna; ne ero fatalmente sedotto. La osservavo ed antropomorfizzandola le parlavo, poiché sentivo che aveva qualcosa da comunicarmi.
Ero consapevole, già da allora, che l’astrologia non si limitava a questo ma che c’era tutto un mondo da scoprire ed era a portata di stella… e infatti un giorno, in libreria, avvicinandomi al reparto “spiritualità ed esoterismo” venni richiamato dal titolo di un testo “Introduzione all’astrologia” di Lisa Morpurgo; presi immediatamente a sfogliarlo e, nonostante la difficoltà nel comprenderne grafici e calcoli, mi incuriosì tantissimo e mi venne voglia di comprarlo.
Cominciai a mettere in pratica la teoria, servendomi oltre che di me stesso, dei miei amici e compagni che, con piacere e curiosità, si prestavano al ruolo di “cavie” lasciando che io potessi analizzare il loro Tema Natale. Fu in quel momento che palesai la certezza che quella sarebbe stata la mia vocazione, poiché in modo quasi incredibile ma pur sempre naturale, ravvisai i primi riscontri, le prime soddisfazioni, così come anche i funzionali errori di valutazione. Per cui, l’entusiasmo e la grande curiosità mi spinsero a comprare altri testi dei più svariati autori per cercare di ampliare la mia conoscenza e approfondire nuovi studi e teorie.
Allo stesso tempo, gli studi universitari in psicologia, mi portavano verso una dimensione ancora più profonda nel percepire la vita e, seppur in conflitto iniziale tra l’approccio accademico e quello meno scientifico delle discipline olistiche, ho iniziato a far dialogare queste due materie in un intreccio dialettico, teorico e pratico meraviglioso.
Ma, come ben noto, la teoria, da sola, fa ben poco ed il grande apporto alla definizione della mia professione l’ha fatto, come è giusto che sia, l’esperienza diretta con tutti coloro che ho incrociato lungo il mio cammino; persone esperte del campo a cui devo molto alle quali sono molto grato, che mi hanno permesso di confrontarmi e quindi crescere.
Allo stesso tempo, gli studi universitari in psicologia, mi portavano verso una dimensione ancora più profonda del percepire la vita e, seppur con discrepanza iniziale tra l’approccio accademico e quello meno scientifico delle discipline olistiche, ho iniziato a far dialogare queste due materie in un intreccio dialettico, teorico e pratico meraviglioso.
Ma il segnale perentorio arrivò intorno ai 25 e 26 anni, quando il transito di Saturno in congiunzione al mio Sole, ha messo in atto quel processo di cambiamento, che anche se attraverso esperienze forti, soprattutto sul piano emotivo e relazionale, mi ha portato a riflettere e consapevolizzare su diversi aspetti della mia vita.
Alla fine di questa delicata ma significativa operazione Saturno con il suo proverbiale tono perentorio, mi pone la fatidica domanda: “Davide di questa passione che cosa ne vogliamo fare? Vuoi assumerti la responsabilità di fare questo lavoro?” Ed io, tra tipici tentennamenti e dubbi scorpionici, non ho potuto far altro che obbedire al richiamo dell’ancestrale. Ed eccomi qua!